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Miglioramento della sopravvivenza con Bisoprololo nei pazienti con insufficienza cardiaca e alterazione renale


L’informazione sull'efficacia dei beta-bloccanti nei pazienti con scompenso cardiaco e concomitante alterazione renale è scarsa, e i beta-bloccanti sono sottoutilizzati in questi pazienti.

E’ stata utilizzata la formula di Cockcroft-Gault normalizzata per la superficie corporea per valutare la funzione renale ( eGFR ) in 2622 pazienti con scompenso cardiaco, frazione di eiezione ventricolare sinistra minore o uguale a 35%, NYHA classe III/IV e creatinina sierica inferiore a 300 micromol/l ( 3.4 mg/dL ) nello studio CIBIS-II ( Cardiac Insufficiency Bisoprolol Study II ).

I pazienti sono stati divisi in quattro sottogruppi in base ai valori di base di eGFR ( inferiore a 45, 45-60, 60-75 e superiore o uguale a 75 mL/min per 1.73 m2 ).

L'età avanzata, il sesso femminile, il diabete e l’eziologia ischemica sono risultati più comuni nei pazienti con ridotta velocità di filtrazione glomerulare stimata.

Il rischio associato all'uso di Bisoprololo ( Concor ) di mortalità per qualsiasi causa, composito di mortalità per qualsiasi causa o ospedalizzazione per scompenso cardiaco, e sola ospedalizzazione per insufficienza cardiaca è risultato sempre inferiore a 1 tra le categorie di eGFR ( p=0.81, p=0,66, p=0.71, rispettivamente ).

Il tasso di interruzione del trattamento con Bisoprololo è stato maggiore nei pazienti con eGFR inferiore a 45 ml/min per 1.73 m2.

Il beneficio assoluto del Bisoprololo è risultato maggiore per i pazienti con malattia renale cronica rispetto a quelli senza.

In conclusione, gli effetti benefici del Bisoprololo sulla mortalità e sull’ospedalizzazione per peggioramento dello scompenso cardiaco non sono stati modificati dai valori basali di eGFR. Pertanto, l’alterazione renale non dovrebbe impedire l'utilizzo del Bisoprololo nei pazienti con scompenso cardiaco. ( Xagena2010 )

Castagno D et al, Eur J Heart Fail 2010 ; 12: 607-616


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