Aggiornamenti in Cardiologia
Aggiornamento in Medicina
L’uso della chirurgia per il trattamento dell’endocardite infettiva relativamente alle indicazioni chirurgiche e al rischio operatorio per la mortalità non è stato ben definito.
Lo studio ICE-PLUS ( International Collaboration on Endocarditis-PLUS ) è uno studio prospettico di coorte di pazienti arruolati con endocardite infettiva definita da 29 Centri in 16 Paesi.
Sono stati inclusi pazienti dallo studio ICE-PLUS con endocardite infettiva definita del lato sinistro, non-correlata a dispostitivo cardiaco, arruolati tra il 2008 e il 2012.
In totale sono stati inclusi 1.296 pazienti con endocardite infettiva del lato sinistro.
Il trattamento chirurgico è stato eseguito nel 57% della coorte complessiva e nel 76% dei pazienti con una indicazione chirurgica.
I motivi per il trattamento non-chirurgico hanno incluso prognosi infausta ( 33.7% ), instabilità emodinamica ( 19.8% ), morte prima della chirurgia ( 23.3% ), ictus ( 22.7% ) e sepsi ( 21% ).
Tra i pazienti con indicazione chirurgica, il trattamento chirurgico è stato indipendentemente associato con la presenza di grave insufficienza aortica, ascessi, embolizzazione prima del trattamento chirurgico e trasferimento da un ospedale esterno.
Le variabili associate con il trattamento non-chirurgico sono state: storia di malattia moderata / grave del fegato, ictus prima della decisione chirurgica ed eziologia da Staphyloccus aureus.
L'integrazione di indicazione chirurgica, punteggio IE ( infective endocarditis ) Society of Thoracic Surgeons e l'uso della chirurgia sono stati associati con la sopravvivenza a 6 mesi in endocardite infettiva.
In conclusione, il processo decisionale chirurgico nella endocardite infettiva è in gran parte in linea con le linee guida stabilite, anche se quasi un quarto dei pazienti con indicazioni chirurgiche non si sottopongono a intervento chirurgico.
La valutazione del rischio operatorio in base al punteggio IE Society of Thoracic Surgeons fornisce informazioni prognostiche per la sopravvivenza oltre il periodo operatorio.
L’endocardite infettiva da Staphyloccus aureus è stata significativamente associata a una gestione non-chirurgica. ( Xagena2015 )
Chu VH et al, Circulation 2015;131:131-140
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