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Confronto tra stent a rilascio di Sirolimus e stent non-medicati per il trattamento di pazienti con occlusioni coronariche totali


L'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent di metallo nudo nelle occlusioni coronariche totali croniche è associato a un più alto tasso di ristenosi angiografica e riocclusione, rispetto a quello osservato nelle stenosi subtotali.

Report preliminari hanno indicato una migliore performance degli stent medicati nelle ostruzioni coronariche totali.

Nello studio multicentrico randomizzato, GISSOC II - GISE, sono stati confrontati i risultati angiografici e clinici a medio termine dell’impianto di stent a rilascio di Sirolimus o di stent di metallo nudo dopo la ricanalizzazione di successo delle ostruzioni coronariche totali.

I pazienti con ostruzioni coronariche totali più vecchie di 1 mese, dopo ricanalizzazione di successo, sono stati assegnati in modo casuale a impianto di stent medicato ( n=78 ) o di stent di metallo nudo ( n=74 ) in 13 Centri italiani.

La terapia con Clopidogrel è stata prescritta per 6 mesi.

L'endpoint primario era rappresentato dal diametro intra-luminale minimo a 8 mesi di follow-up.
Gli endpoint clinici secondari comprendevano: mortalità, infarto del miocardio, rivascolarizzazione della lesione target, e rivascolarizzazione del vaso target a 24 mesi.

I pazienti trattati con stent a eluizione di farmaco hanno mostrato, a un’analisi in-segmento, un più ampio diametro intra-luminale minimo ( 1.98 vs 0.98 mm, p inferiore a 0,001), una minore perdita luminale tardiva ( -0.06 vs 1.11 mm, P inferiore a 0.001), e una più bassa incidenza di ristenosi ( 9.8 vs 67.7%, P inferiore a 0,001 ) e riocclusione ( 0 vs 17%, P=0.001 ).

A 24 mesi di follow-up, i pazienti nel gruppo stent medicati hanno sperimentato un minor numero di eventi avversi cardiaci maggiori ( MACE ) ( 50.0 vs 17.6%, P inferiore a 0.001 ), soprattutto a causa di un tasso più basso sia di rivascolarizzazione della lesione target ( 44.9 vs 8.1%, P inferiore a 0.001 ) sia di rivascolarizzazione del vaso bersaglio ( 44.9 vs 14.9%, P inferiore a 0.001 ).

Dallo studio è emerso che nelle ostruzioni coronariche acute, lo stent a rilascio di farmaco è nettamente superiore agli stent di metallo nudo in termini di ristenosi e di tasso di riocclusione, e di incidenza di rivascolarizzazione ripetuta a 24 mesi. ( Xagena2010 )

Rubartelli P et al, Eur Heart J 2010; 31: 2014-2020


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