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Aggiornamento in Medicina
I sopravvissuti a tumori infantili mostrano un aumentato rischio di morbilità e mortalità.
Uno studio ha valutato la prevalenza e i determinanti della disfunzione ventricolare sinistra in un’ampia coorte di sopravvissuti a lungo termine a tumore infantile trattati con diverse terapie potenzialmente cardio-tossiche.
Sono stati coinvolti adulti sopravvissuti a 5 anni a tumore infantile trattati con terapie potenzialmente cardiotossiche.
I pazienti che avevano ricevuto antracicline, irradiazione cardiaca, alta dose di Ciclofosfamide e alta dose di Ifosfamide sono stati sottoposti a ecocardiografia.
Tra i 601 sopravvissuti a tumore infantile idonei ad essere arruolati nello studio, l’ecocardiografia è stata eseguita su 525 ( 87% ), e 514 di questi sono risultati valutabili per quanto riguarda la misura della frazione di accorciamento del ventricolo sinistro.
La frazione di accorciamento ventricolare sinistra generale mediana nell’intero gruppo di sopravvissuti a tumore infantile è stata 33.1%; in 139 pazienti ( 27% ) è stata osservata disfunzione cardiaca sub-clinica ( frazione di accorciamento ventricolare sinistra inferiore a 30% ).
In un modello di regressione lineare multivariata, la frazione di accorciamento del ventricolo sinistro è risultata ridotta con una più giovane età alla diagnosi, una più alta dose cumulativa di antracicline e radiazione al torace.
Alte dosi di Ciclofosfamide e Ifosfamide non sono risultate associate a una riduzione della frazione di accorciamento ventricolare sinistra.
La Vincristina è risultata associata a una diminuzione non-significativa della funzione cardiaca ( P=0.07 ), mentre l’Epirubicina era associata a cardiotossicità quanto la Doxorubicina ( Adriamicina ) quando corretta per efficacia tumorale; la Daunorubicina è apparsa meno tossica a livello cardiaco.
In conclusione, un’alta percentuale ( 27% ) di giovani adulti sopravvissuti a tumore infantile mostra una funzione cardiaca non-normale.
I predittori più forti di disfunzione cardiaca subclinica sono la dose di antraciclina, l’irradiazione cardiaca e una giovane età alla diagnosi, mentre sono emersi dati che suggeriscono che la Daunorubicina sia meno cardiotossica delle altre antracicline. ( Xagena2010 )
van der Pal HJ et al, Arch Intern Med 2010; 170: 1247-1255
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