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Rapporto tra fallimento dell’innesto venoso e successivi esiti clinici dopo intervento di bypass coronarico


Il fallimento dell’innesto venoso è comune dopo bypass coronarico, ma la sua relazione con gli esiti clinici a lungo termine non è nota.

In una analisi retrospettiva, è stata esaminata la relazione tra fallimento dell’innesto venoso, valutata mediante angiografia coronarica da 12 fino a 18 mesi dopo l'intervento chirurgico di bypass coronarico, e i successivi esiti clinici.

Mediante il database PREVENT IV ( Project of Ex Vivo Vein Graft Engineering via Transfection IV ), sono stati studiati i dati di 1.829 pazienti sottoposti a bypass coronarico e con un angiogramma eseguito fino a 18 mesi dopo l'intervento.

Le principali misure di esito erano mortalità, infarto miocardico e rivascolarizzazione ripetuta entro 4 anni dopo l'angiografia.

Il fallimento dell’innesto venoso si è verificato in 787 pazienti su 1829 ( 43% ).

Il follow-up clinico è stato completato nel 97% dei pazienti con follow-up angiografico.

Il composito di morte, infarto miocardico, o rivascolarizzazione si è verificato più frequentemente tra i pazienti che avevano avuto qualsiasi tipo di fallimento dell’innesto venoso rispetto a coloro che non ne avevano avuti ( hazard ratio aggiustato, HR=1.58; P=0.008 ).

Ciò era dovuto principalmente a una più alta incidenza di rivascolarizzazione senza differenze di mortalità ( hazard ratio aggiustato, HR=1.04; P=0.85 ) o di infarto miocardico ( HR=1.08; P=0.65 ).

In conclusione, il fallimento dell’innesto venoso è comune dopo intervento chirurgico di bypass coronarico ed è associato a rivascolarizzazione ripetuta, ma non a mortalità e/o infarto del miocardio.
Sono necessarie ulteriori indagini per valutare terapie e strategie per ridurre il fallimento dell’innesto venoso per migliorare gli esiti nei pazienti sottoposti a innesto di bypass coronarico. ( Xagena2012 )

Lopes RD et al, Circulation 2012; 125: 749-756

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