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Benefici dell’iniezione endomiocardica di cellule di midollo osseo nei pazienti con ischemia miocardica cronica non responder alla terapia convenzionale


La malattia coronarica rimane una delle principali cause di morbidità e mortalità.
Gli avanzamenti nella terapia medica e le tecniche di rivascolarizzazione coronarica con procedure percutanee o chirurgiche, hanno migliorato la prognosi e la sopravvivenza nei pazienti con malattia coronarica.
Tuttavia sta aumentando il numero dei pazienti con coronaropatia che non sono candidati per la rivascolarizzaizione coronarica. Questi pazienti vanno incontro a progressiva insufficienza cardiaca, nonostante la terapia medica massimale.

Nel corso degli ultimi anni, l’uso terapeutico di cellule progenitrici circolanti o cellule derivate dal midollo osseo è stato valutato nei pazienti con malattia coronarica non rispondente al trattamento convenzionale.
Sebbene questi studi indichino la fattibilità e la sicurezza dell’iniezione endomiocardica diretta di cellule autologhe di midollo osseo entro il miocardio non-infartuato, ischemico cronico, l’efficacia clinica della terapia rimane non ben definita.

Lo studio PROTECT-CAD ha valutato l’effetto dell’iniezione endomiocardica diretta di cellule autologhe di midollo osseo nei pazienti con grave coronaropatia, non-responder alla terapia convenzionale.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a 3 gruppi, in un rapporo 1:1:1: gruppo a bassa ed al alta dose di cellule autologhe di modollo osseo, e gruppo controllo.
I pazienti in base al gruppo di appertenenza hanno ricevuto iniezioni endomiocardiche di 1x10(6) cellule/0,1 ml ( basso dosaggio ), 2x10(6) cellule /0,1 ml ( alto dosaggio ), plasma (controllo ).

Allo studio hanno partecipato 27 pazienti, e sono state eseguite 422 iniezioni endomiocardiche mediante catetere percutaneo in 41 regioni ischemiche ( in media 14,6 iniezioni per paziente ).

Dallo studio è emerso che l’impianto di cellule autologhe di midollo osseo nei pazienti con grave malattia coronarica non-responder alla terapia convenzionale ; è stato asservato un significativo, seppur modesto, miglioramento nel tempo dell’esercizio totale, della classe funzionale NYHA e della frazione di eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ), rispetto al placebo.

Secondo gli Autori è incoraggiante che nei pazienti trattati non siano state osservate complicanze acute e nel lungo periodo, comprendenti aritmia ventricolare, danno miocardico o sviluppo di tumore intramiocardico oppure calcificazione.

Precedenti studi sperimentali hanno indicato che le cellule derivate da midollo osseo hanno la capacità di rigenerare il miocardio dopo infarto miocardico. Tuttavia solo pochissime cellule di midollo osseo subiscono una trans-differenziazione in cardiomiociti.

Studi funzionali dopo impianto di cellule di midollo osseo hanno dimostrato protezione nei confronti del rimodellamento ventricolare e preservazione della funzione ventricolare sinistra.
Questi benefici funzionali in assenza di rigenerazione miocardica dopo impianto di cellule di midollo osseo è con probabilità attribuita ad un aumento dell’angiogenesi.
Tuttavia ci possono essere meccanismi multipli alla base dell’effetto favorente l’angiogenesi miocardica da parte delle cellule del midollo osseo. Le cellule del midollo osseo sono una fonte naturale di fattori di crescita, coinvolti nella rivascolarizzazione, tra cui VEGF.

Non è stata osservata alcuna significativa differenza nel miglioramento del tempo totale di esercizio tra i pazienti trattati con alto o basso dosaggio di cellule di midollo osseo.
Questa scoperta è in linea con i risultati di alcuni recenti studi, che hanno fallito nel dimostrare una relazione tra il numero delle cellule iniettate ed il miglioramento degli outcome ( esiti ) clinici.
Pertanto, oltre al numero di cellule impiantate, altri fattori ( alterazione funzionale delle cellule di midollo osseo associata ad invecchiamento, diabete, sopravvivenza cellulare dopo trapianto, composizione ottimale dei tipi di cellule di midollo osseo ) possono essere coinvolti nella variazione individuale alle risposte cliniche.

Sono stati osservati effetti del placebo sulla classe funzionale NYHA e CCS tra i soggetti del gruppo di controllo, senza tuttavia produrre miglioramenti statisticamante significativi.

Al contrario, il tempo totale di esercizio è risultato significativamente migliorato nei pazienti trattati con cellule del midollo osseo. Questo beneficio sta ad indicare un potenziale effetto terapeutico delle cellule del midollo osseo sull’ischemia miocardica cronica.

La risonanza magnetica per immagini ha dimostrato un aumento della frazione di eiezione ventricolare sinistra e dell’ispessimento della parete regionale nei pazienti trattati con cellule del midollo osseo, indicando un recupero funzionale del miocardio nell’area ischemica. ( Xagena2007 )

Fonte: European Heart Journal, 2007


Cardio2007


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