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Caratteristiche di ECG e potenzialità proaritmiche della ipotermia terapeutica


L'ipotermia può indurre onde J all’elettrocardiogramma ( ECG ).
Studi recenti hanno indicato che le onde J possono essere associate con la fibrillazione ventricolare nei pazienti con cuore strutturalmente normale.
Tuttavia, si sa poco sulle caratteristiche ECG, sul significato clinico o sui potenziali aritmogeni delle onde J indotte da ipotermia terapeutica.

Sono stati analizzati gli ECG di 240 pazienti sottoposti a ipotermia terapeutica in sei grandi ospedali universitari in Corea tra il 2010 e il 2013.
E’ stata analizzata la prevalenza, l’ampiezza e la distribuzione delle onde J e lo sviluppo di aritmia maligna.

La temperatura media del corpo del paziente era di 33.5 °C durante ipotermia terapeutica.

Le onde J sono state osservate in 98 pazienti ( 40.8% ). Erano di nuovo sviluppo in 91 casi, e le onde J pre-esistenti sono aumentate in 7 pazienti.

Le onde J durante ipotermia terapeutica sono state principalmente osservate nelle derivazioni II, III, aVF e V4-6.

L'ampiezza media delle onde J era di 0.239 mV.

Ci sono stati 4 eventi di fibrillazione ventricolre durante ipotermia terapeutica.
Questi eventi si sono verificati in 3 pazienti che sono stati alla fine diagnosticati con sindrome di Brugada, fibrillazione ventricolare idiopatica o sindrome da ripolarizzazione precoce, rispettivamente, e in un paziente con eziologia non-cardiaca ( asfissia ).

In conclusione, le onde J sono state registrate in circa il 40% dei pazienti che hanno ricevuto ipotermia terapeutica.
Sono state più frequentemente osservate nelle derivazioni degli arti inferiori o precordiali laterali.
La fibrillazione ventricolare pericolosa per la vita si è verificata solo raramente ( 1.7% ) nel corso della ipotermia terapeutica ed è stata principalmente osservata nei pazienti con disturbo aritmico primario.

Anche se una relazione causale tra le onde J indotte da ipotermia terapeutica e fibrillazione ventricolare rimane sconosciuta, la somministrazione di ipotermia terapeutica in questa popolazione ad alto rischio potenzialmente sensibile richiede attenzione. ( Xagena2016 )

Lee WS et al, Heart 2016; 102: 1558-1565

Cardio2016



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