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Dexmedetomidina perioperatoria migliora i risultati della chirurgia cardiaca


La chirurgia cardiaca è associata a un alto rischio di complicazioni cardiovascolari e di altro tipo che si traducono in un aumento della mortalità e dei costi sanitari.
È stato progettato uno studio retrospettivo per determinare se l'uso perioperatorio di Dexmedetomidina ( Precedex ) possa ridurre l'incidenza di complicanze e di mortalità dopo cardiochirurgia.

Sono stati inclusi 1.134 pazienti che hanno subito un intervento chirurgico di bypass coronarico e chirurgia di bypass coronarico più procedure valvolari o altro.
Di questi, 568 hanno ricevuto per via endovenosa Dexmedetomidina in infusione e 566 non l’hanno ricevuta.

Gli esiti primari misurati hanno incluso mortalità ed eventi cardiocerebrali avversi maggiori postoperatori ( ictus, coma, infarto miocardico perioperatorio, blocco cardiaco, arresto cardiaco ).
Gli esiti secondari hanno incluso insufficienza renale, sepsi, delirio, ore di ventilazione postoperatoria, durata della degenza ospedaliera e nuovo ricovero a 30 giorni.

L’uso di Dexmedetomidina ha significativamente ridotto la mortalità postoperatoria in ospedale ( 1.23% vs 4.59%; odds ratio aggiustato, aOR=0.34, P minore di 0.0001 ), a 30 giorni ( 1.76% vs 5.12%; aOR=0.39, P minore di 0.0001 ) e a 1 anno ( 3.17% vs 7.95%; aOR=0.47, P=0.0002 ).

La terapia perioperatoria con Dexmedetomidina ha anche ridotto il rischio di complicanze totali ( 47.18% vs 54.06%; aOR=0.80, P=0.0136 ) e di delirio ( 5.46% vs 7.42%; aOR=0.53, P=0.0030 ).

In conclusione, l’uso di Dexmedetomidina perioperatoria è stato associato a una riduzione della mortalità post-operatoria fino a 1 anno e a una diminuzione della incidenza di complicanze postoperatorie e di delirio in pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca. ( Xagena2013 )

Ji F et al, Circulation 2013; 127: 1576-1584

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