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È possibile contrastare l’insufficienza renale acuta da mezzo di contrasto?


Alcune domande sull’effetto nefro-protettore della N - Acetilcisteina ( NAC ) e ricadute in clinica dei risultati dello studio APART ( Diaz-Sandoval LJ et al , Am J Cardiol 2002, 89, 356-358 )

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Il commento del Cardiologo

La segnalazione dell’effetto protettivo esercitato dalla N - Acetilcisteina ( NAC ) sulla funzione renale nei pazienti in cui viene somministrato un mezzo di contrasto radiografico è di grande interesse per il cardiologo.
La diffusione, infatti, delle metodiche di emodinamica interventistica in patologia cardiovascolare è andata esplodendo negli ultimi anni. In Italia, durante l’anno 2000 il numero totale di procedure in coronaropatici è stato di oltre 200.000 ( e nel 2001 è ulteriormente aumentato), di cui oltre 55.000 angioplastiche coronariche ( PTCA ).
E ben noto che, in particolare nella PTCA si utilizzano quantità molto abbondanti di mezzo di contrasto, per l’ottimale controllo del risultato della procedura; anche per questo una delle più temute complicanze della PTCA è il peggioramento della funzione renale conseguente all’impiego di cospicue quantità di contrasto.
Alcuni punti sono da sottolineare al proposito.
Il primo è l’indicazione crescente alla esecuzione della PTCA primaria nell’infarto miocardico acuto nei soggetti molto anziani. In questa classe di infartuati , infatti, la trombolisi può essere controindicata per il rischio di un aumentato sanguinamento cerebrale. Tuttavia, nei soggetti anziani , la cui funzione renale è già spesso compromessa , il circolo renale può andare più facilmente incontro a danneggiamenti da parte di agenti tossici, mezzi di contrasto compresi.
Sempre nei soggetti anziani coronaropatici si tende ad eseguire in numero crescente la PTCA rispetto alla rivascolarizzazione chirurgica. Quest’ultima, infatti, è sovente a rischio elevato sia per le eventuali patologie associate extracardiache , polmonari ad esempio, oppure per il conc omitante stato di compenso precario. Anche nei soggetti diabetici, che rappresentano una percentuale molto elevata di coronaropatici, si tende ad impiegare molto la PTCA in luogo della chirurgia , associando un trattamento antipiastrinico con antagonisti GP IIB/IIIA. Ed i diabetici sono a rischio di insufficienza renale da contrasto. Possono anch’essi pertanto essere protetti dalla NAC, sostanza dotata di elevata attività antiossidante. Ugualmente i pazienti scompensati e/o ischemici, che hanno una ridotta perfusione ed una vasocostrizione renale, possono trarre giovamento dalla somministrazione dell’ Acetilcisteina ( NAC ; 600 mg per via orale, una dose prima e tre dosi dopo la procedura ) nella fase periprocedurale di PTCA .
Una volta eseguite le opportune verifiche la somministrazione della NAC nelle fasi peri-procedura sia della PTCA primaria nell’infarto che nelle altre indicazioni elettive potrebbe essere di aiuto nel ridurre la temuta insufficienza renale da mezzo di contrasto.

Cesare Fiorentini

Cardiologia , Ospedale San Paolo , Milano


Xagena2002


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