Aggiornamenti in Cardiologia
Aggiornamento in Medicina
Precedenti studi hanno prodotto risultati inconsistenti sugli effetti dei multivitaminici periconcezionali contenenti Acido Folico e sulla fortificazione alimentare con Acido Folico sui difetti cardiaci congeniti.
È stato condotto uno studio di coorte basato sulla popolazione ( n=5.901.701 ) di tutti i nati vivi e nati morti ( tra cui terminazioni tardive di gravidanza ) partoriti a 20 o più settimane di gestazione in Canada ( ad eccezione di Québec e Manitoba ) nel periodo 1990-2011.
I casi di difetti cardiaci congeniti sono stati diagnosticati alla nascita e nella prima infanzia ( n=72.591 ).
Sono stati confrontati i tassi di prevalenza e le tendenze temporali in sottotipi di difetti cardiaci congeniti prima e dopo il 1998 ( l'anno in cui è stata attuata la fortificazione ).
Uno studio ecologico basato su 22 anni e 14 aree geografiche è stato utilizzato per quantificare l'effetto della fortificazione alimentare con Acido Folico sui sottotipi di difetti cardiaci congeniti non-cromosomiche ( n=66.980 ) dopo aver controllato per variazioni nell’età materna, diabete mellito pre-gravidanza, preeclampsia pretermine, parto plurimo e interruzione della gravidanza.
Il tasso complessivo di prevalenza delle nascite associate a difetti cardiaci congeniti è stato di 12.3 per 1.000 nati totali.
I tassi della maggior parte dei sottotipi di difetti cardiaci congeniti sono diminuiti tra il 1990 e il 2011 ad eccezione dei difetti del setto atriale, che sono significativamente aumentati.
La fortificazione alimentare con Acido Folico è risultata associata a una minore incidenza di difetti conotruncali ( rate ratio aggiustato, aRR=0.73 ), coartazione dell'aorta ( aRR=0.77 ), difetti del setto ventricolare ( aRR=0.85 ), e difetti del setto atriale ( aRR=0.82 ), ma non a gravi difetti cardiaci non-conotruncali (aRR, 0.81) e altre anomalie del cuore o del sistema circolatorio ( aRR=0.98 ).
In conclusione, l'associazione tra fortificazione alimentare con Acido Folico e la riduzione della prevalenza alla nascita di difetti cardiaci congeniti specifici fornisce una modesta evidenza di un beneficio aggiuntivo da questo intervento. ( Xagena2016 )
Liu S et al, Circulation 2016; 134: 647-655
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