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Aggiornamento in Medicina
La gestione ottimale dei pazienti con forame ovale pervio ( PFO ) ed eventi embolici paradossi è ancora tema di dibattito.
Inoltre, sono carenti i dati di studi a lungo termine su grandi popolazioni di pazienti.
Obiettivo di uno studio è stato quello di valutare gli esiti clinici immediati e il decorso clinico nel lungo periodo dei pazienti con forame ovale pervio ed eventi tromboembolici paradossi, sottoposti a chiusura transcatetere del forame ovale pervio.
Solo i pazienti con attacco ischemico transitorio ( TIA ) o ictus PFO-associato sono stati sottoposti a chiusura del forame ovale pervio.
I pazienti sono stati valutati clinicamente e ecocardiograficamente a 1, 6 e 12 mesi dopo la procedura e successivamente ogni anno.
Gli endpoint primari erano la morte, la recidiva di ictus o TIA.
Lo shunt residuo da destra a sinistra è stato monitorato mediante ecocardiografia transtoracica ( TTE ) o Doppler transcranico ( TCD ) a 6 mesi.
Hanno preso parte allo studio 202 pazienti, consecutivi, sottoposti a chiusura percutanea del forame ovale pervio per la prevenzione secondaria degli eventi tromboembolici.
La migrazione del dispositivo è stata osservata in un paziente 24 ore dopo la procedura. Nessun caso di morte o ictus correlata alla procedura si è verificata nel corso di un follow-up mediano di 3 anni.
Tre recidive di TIA sono state osservate entro i primi 6 mesi di follow-up.
La probabilità cumulativa stimata di tasso di sopravvivenza libera da eventi tromboembolici dopo la chiusura del forame ovale pervio è stata del 99% nei pazienti di 55 anni d’età o inferiore, 84% nei pazienti di età superiore a 55 anni ( p inferiore a 0.05 ), 94% e 100% nei pazienti con forma ovale pervio, rispettivamente, con o senza aneurisma del setto atriale ( p inferiore a 0.05 ).
Dei 188 ( 93% ) pazienti sottoposti a ecocardiografia transtoracica o doppler transcranico a 6 mesi di follow-up, 8 ( 4% ) hanno presentato un piccolo shunt residuo da destra a sinistra.
In conclusione, la chiusura transcatetere del forame ovale pervio è associata a bassa incidenza di complicanze in ospedale e bassa frequenza di recidiva di eventi tromboembolici al follow-up di lungo periodo. ( Xagena2011 )
Cifarelli A et al, Int J Cardiol 2011; 141: 304-310
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