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Aggiornamento in Medicina
I dati sulla gestione e sugli esiti chirurgici nei pazienti anziani con anomalia di Ebstein sono limitati. Uno studio ha cercato di analizzare la presentazione, le procedure chirurgiche e gli esiti nei pazienti di età uguale o superiore a 50 anni con anomalia di Ebstein.
Sono stati analizzati i dati operativi e clinici dei pazienti affetti da anomalia di Ebstein di 50 anni di età o più sottoposti a chirurgia cardiaca nel periodo 1980-2010.
Durante il periodo di studio, sono state eseguite 89 procedure in 81 pazienti con anomalia di Ebstein ( 63% donne, età media 59 anni ).
I sintomi pre-operatori includevano palpitazioni ( n=69 ), edema ( n=30 ) e precedenti ictus o attacco ischemico transitorio ( TIA ) ( n=21 ).
Un totale di 76 pazienti ( 85% ) presentava sintomi di classe funzionale III o IV e 13 ( 16% ) era stato sottoposto a un precedente intervento cardiochirurgico.
La chirurgia della valvola tricuspide è risultata necessaria in 87 degli 89 interventi ( 98% ): sostituzione in 65 ( 73% ) e riparazione in 22 ( 25% ).
Si sono verificati 3 decessi precoci ( 4% ).
Durante il follow-up di lungo periodo ( disponibile in 73 su 78 sopravvissuti iniziali ), in 63 pazienti ( 89% ) è migliorata la classe funzionale e 13 pazienti sono deceduti ( 19% ).
La sopravvivenza a 20 anni è stata del 65% contro il 74% per i controlli abbinati per età e sesso ( P=0.001 ).
I migliori predittori di decesso tardivo sono stati l'assenza di miglioramento post-operatorio e l’età più avanzata al momento dell'intervento.
In conclusione, anche se la chirurgia cardiaca in pazienti di 50 anni di età o più affetti da anomalia di Ebstein è stata spesso complessa, la mortalità precoce è risultata bassa ( 4% ) quando l'intervento è stato eseguito presso un Centro specializzato.
La sopravvivenza a lungo termine è stata buona, anche se meno del previsto.
Questi dati suggeriscono che l'intervento chirurgico nei pazienti anziani con anomalia di Ebstein possa essere eseguito precocemente. ( Xagena2012 )
Attenhofer CH et al, J Am Coll Cardiol 2012; 59: 2101-2106
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