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Insufficienza cardiaca e frazione di eiezione preservata: risultati misti per lo Spironolattone


Lo studio Aldo-DHF ha dimostrato che nei pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione preservata, lo Spironolattone ( Aldactone ) migliora la funzione diastolica ventricolare sinistra, ma non influenza lo stato clinico.

Dopo 1 anno di terapia con Spironolattone, uno dei due endpoint primari ( misura ecocardiografica della funzione diastolica [ E/E’ ] ) ha mostrato un miglioramento significativo, rispetto al placebo ( P inferiore a 0.001 ).
Tuttavia, non è stata riscontrata alcuna differenza tra i gruppi per l’altro endpoint primario, la capacità di esercizio massimo al test da sforzo cardiopolmonare ( VO2 di picco ) a 1 anno ( P=0.81 ).

Questo è il primo studio a mostrare che la terapia con un farmaco per l'insufficienza cardiaca produce un miglioramento delle anomalie diastoliche del ventricolo sinistro.

Nello studio Aldo-DHF, che è stato condotto tra il 2007 e il 2012, è stata valutata la terapia con Spironolattone, un bloccante del recettore dell'aldosterone, in 422 pazienti ambulatoriali di età uguale o superiore ai 50 ( età media 67 anni ), con: insufficienza cardiaca di classe NYHA II o III ( l’86% aveva sintomi di classe II ); frazione di eiezione ventricolare sinistra di almeno il 50%; evidenza ecocardiografica di disfunzione diastolica o di fibrillazione atriale al momento della presentazione; VO2 di picco non superiore a 25 ml/min/kg.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Spironolattone 25 mg/die oppure placebo.

Lo studio ha avuto una durata di 12 mesi.

Il miglioramento dell’endpoint co-primario E/E’ con lo Spironolattone è divenuto evidente già dopo 6 mesi e si è mantenuto per 1 anno.
Non c'è stata differenza tra i gruppi in VO2 di picco nel corso dello studio.

E’ stata riscontrata una riduzione dell'indice di massa ventricolare sinistra di 6 g/m2 ( P= 0.009 ) e livelli significativamente più bassi di NT-proBNP ( frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico cerebrale ) ( mediana 152 vs 165 ng/L, P=0.03 ).
Inoltre, la frazione di eiezione al termine dello studio è risultata leggermente superiore nel gruppo Spironolattone ( 67.2% vs 65.9%, P=0.04 ).

Questi cambiamenti, tuttavia, non sono risultati associati a un miglioramento dello stato clinico dei pazienti.

Secondo i ricercatori, la popolazione dello studio potrebbe essere stata troppo giovane o troppo sana, o il periodo di trattamento potrebbe essere stato troppo breve, per osservare una traduzione del miglioramento della funzione diastolica in un beneficio clinico.

Lo Spironolattone ha aumentato i livelli sierici di potassio di 0.2 mmol/L ( P inferiore a 0.001 ) e ha ridotto la velocità stimata di filtrazione glomerulare di 5 mL/min/1.73 m2 ( P inferiore a 0.001 ).
Non c'è stata differenza tra i gruppi nel tasso di grave iperpotassiemia, ma la proporzione dei pazienti che hanno evidenziato un peggioramento della funzionalità renale è stata maggiore nel gruppo Spironolattone ( 36% versus 21%, P inferiore a 0.001 ).

In un editoriale di accompagnamento, John Cleland e Pierpaolo Pellicori, dell'University of Hull a Kingston-upon-Hull in Inghilterra, hanno espresso dubbi sulla gravità della disfunzione cardiaca nello studio Aldo-DHF. ( Xagena2013 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2013


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