Aggiornamenti in Cardiologia
Aggiornamento in Medicina
Un gruppo di Ricercatori dell’University of Cambridge nel Regno Unito, ha portato a termine uno studio per valutare l'associazione tra le isoforme di apolipoproteina(a) ( apo[a] ) e il rischio di malattia cardiovascolare.
Benché si ritenga che le lipoproteine(a) circolanti ( Lp[a] ) siano un fattore di rischio causale della malattia coronarica, l'ampiezza di questa associazione è modesta.
Le particelle di lipoproteina(a) con isoforme più piccole piuttosto che più grandi di apo(a) potrebbero essere fattori di rischio più forti.
Sono state raccolte informazioni da 40 studi clinici pubblicati nel periodo 1970-2009 che hanno riportato l'associazione tra isoforme di apo(a) e rischio di coronaropatia o ictus ischemico ( per un totale di 11.396 pazienti coinvolti e 46.938 controlli ).
In totale, 36 studi hanno utilizzato metodi fenotipici e analitici piuttosto comparabili per valutare la dimensione dell'isoforma di apo(a).
Questi studi hanno portato a un rischio relativo combinato per malattia coronarica di 2.08 per individui con isoforme di apo(a) più piccole versus isoforme più grandi.
È stata osservata sostanziale eterogeneità tra gli studi, dovuta in gran parte a differenze nei metodi di laboratorio e negli approcci analitici utilizzati.
Nei 6 studi riguardanti l’ictus ischemico, che hanno utilizzato metodi fenotipici comparabili, il rischio relativo combinato è stato pari a 2.14.
In generale, tuttavia, solo 3 studi hanno tenuto conto della concentrazione di Lp(a).
In conclusione, le persone con isoforme più piccole di apo(a) hanno una riduzione del rischio di coronaropatia o ictus ischemico di circa 2 volte rispetto a quelli con proteine più grandi.
Sono necessari ulteriori studi per determinare se l'impatto di isoforme più piccole di apo(a) sia indipendente dalla concentrazione di Lp(a) e altri fattori di rischio. ( Xagena2010 )
Erqou S et al, J Am Coll Cardiol 2010; 55: 2160-2167
Cardio2010