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La copeptina è un forte biomarcatore prognostico nei pazienti con insufficienza cardiaca dopo un infarto miocardico acuto


Uno studio ha confrontato il valore prognostico di un nuovo e promettente marcatore, copeptina ( provasopressina C-terminale ), con il peptide natriuretico di tipo B ( BNP ) e con il frammento N-terminale di pro-BNP, sulla mortalità o su un endpoint cardiovascolare composito nei pazienti che hanno sviluppato insufficienza cardiaca dopo un infarto miocardico acuto ( IMA ):

Sono stati raccolti i campioni di sangue, in media 3 giorni dopo l’infarto del miocardio, di 224 pazienti, partecipanti allo studio OPTIMAAL ( Optimal Therapy in Myocardial Infarction with the Angiotensin II Antagonist Losartan ), quando tutti i pazienti avevano segni e/o sintomi di insufficienza cardiaca o una frazione di eiezione ventricolare sinistra inferiore a 0.35.

Gli endpoint erano rappresentati da mortalità ( endpoint primario di OPTIMAAL ) e da un composito dell’endpoint cardiovascolare, comprendente morte, infarto miocardico, ictus, e/o arresto cardiaco resuscitato.

L’età media dei pazienti era di 67 anni, e il periodo osservazionale medio è stato di 33 mesi.

All’analisi di sopravvivenza secondo il modello univariato dei rischi proporzionali di Cox, i più alti livelli di copeptina, BNP, e NT-proBNP erano tutti significativamente correlati sia alla mortalità che all’endpoint cardiovascolare composito ( tutti p
In un modello multivariato dei rischi proporzionali di Cox, comprendente tutti e tre i biomarcatori ed altre rilevanti covariate, un raddoppio dei livelli della copeptina è risultato associato a un aumento del rischio di mortalità di 1.83 volte ( p
Le curve ROC hanno indicato che la copeptina ( AUC=0.81 ) era un più forte predittore di mortalità rispetto sia a BNP ( AUC:0.66; p=0.0063 versus copeptina ) che a NT-proBNP ( AUC=0.67; p=0.0016 versus copeptina ).

Inoltre, i cambiamenti dei livelli di copeptina dopo 1 mese ha aggiunto, in modo significativo, informazione prognostica al valore basale.

Dallo studio è emerso che la copeptina è un nuovo, forte, marcatore di mortalità e morbilità nei pazienti con insufficienza cardiaca dopo infarto miocardico acuto.
In questa popolazione, il valore predittivo della copeptina era anche più forte di BNP e NT-proBNP. ( Xagena2009 )

Voors AA et al, Eur Heart J 2009; 30: 1187-1194


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