Aggiornamenti in Cardiologia
Aggiornamento in Medicina
Bassi livelli di vitamina D sono associati ad un aumentato rischio di malattia cardiovascolare, come infarto miocardico ed ictus ).
Queste le conclusioni di uno studio della durata di 5 anni, effettuato nei soggetti partecipanti al Framingham Heart Study.
I 1.739 partecipanti avevano un’età media di 59 anni, e non presentavano una precedente malattia cardiovascolare.
Lo stato di vitamina D è stato valutato mediante misurazioni dei livelli di 25-diidrossivitamina D ( 25-OH D ).
Il 28% dei soggetti presentava livelli inferiori a 15 ng/ml, mentre nel 9% i livelli erano inferiori a 10 ng/ml.
Nel corso di un periodo di follow-up di 5.4 anni, 120 soggetti hanno sviluppato un primo evento cardiovascolare.
Gli individui con livelli di 25-OH D inferiori a 15 ng/ml hanno presentato un hazard ratio ( HR ) aggiustato di 1.62 ( p=0.01 ) per gli eventi cardiovascolari incidenti, rispetto a quelli con livelli maggiori o uguali a 15 ng/ml.
Questo effetto è risultato evidente nei partecipanti affetti da ipertensione ( HR=2.15 ), ma non in quelli senza ipertensione ( HR=1.04 ).
E’ stato riscontrato un aumento del rischio cardiovascolare attraverso le categorie di 25-OH D, con un hazard ratio aggiustato di 1,53 per livelli compresi tra 10 ed inferiori a 15 ng/ml, e di 1.80 per livelli inferiori a 10 ng/ml ( p per trend lineare=0.01 ).
Ulteriori aggiustamenti per la proteina C-reattiva, attività fisica o impiego di vitamine non ha modificato questi dati. ( Xagena2008 )
Wang TJ et al, Circulation 2008; 117: 503-511
Cardio2008