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La terapia genica reverte una mutazione genetica responsabile dell’insufficienza cardiaca in un modello animale


Ricercatori della Pittsburgh University negli USA hanno, per la prima volta, impiegato la terapia genica per trattare con successo l’insufficienza cardiaca ed altre condizioni degenerative muscolari in un modello animale che era geneticamente predisposto alla distrofia muscolare umana.

I Ricercatori hanno impiegato un virus adeno-associato ( AAV ), una classe di virus relativamente di piccole dimensioni, non patogena.

Negli studi preliminari, i Ricercatori hanno trovato che l’iniezione intramuscolare diretta di AAV era efficace nel trasferire un gene all’interno delle cellule muscolari in un’area abbastanza ampia attorno al sito di iniezione.

Tuttavia, per il successo della terapia genica, particolarmente per le distrofie muscolari dove molti organi e tessuti sono coinvolti, le iniezioni intramuscolari non sono pratiche per veicolare un gene correttivo.

I Ricercatori della Pittsburgh University hanno dimostrato che un tipo di virus adeno-associato, AAV-8, è particolarmente efficiente nel penetrare la barriera dei capillari.

AAV-8 sembra, pertanto, un buon candidato per il trasporto di geni all’intero organismo.

AAV-8 è stato valutato in un modello animale della distrofia muscolare umana, denominata distrofia muscolare dei cingoli ( LGMD ).

Nell’uomo, la distrofia muscolare dei cingoli ha alla base difetti in una proteina della membrana delle cellule muscolari, nota come delta-sarcoglicano.

Come gli esseri umani, i criceti con questo particolare difetto del gene per il delta-sarcoglicano presentano grave danno muscolare, debolezza e durata della vita significativamente ridotta a causa dell’insufficienza cardiaca e dell’insufficienza respiratoria.

Dopo aver iniettato per via endovenosa un alto dosaggio di AAV-8, trasportante una normale copia del gene delta-sarcoglicano, a criceti di 10 giorni e a criceti adulti, tutti con distrofia muscolare dei cingoli, i Ricercatori hanno trovato che il gene corretto era stato incorporato nelle cellule del muscolo cardiaco del diaframma e del muscolo scheletrico, in entrambi i gruppi.

Le cellule muscolari cardiache e polmonari sia dei criceti neonati che dei criceti adulti erano in grado di esprimere la normale proteina quasi un anno più tardi..

Inoltre, sono stati osservati importanti miglioramenti strutturali e biochimici nelle cellule muscolari in entrambi i gruppi.

La funzione muscolare cardiaca e scheletrica è risultata significativamente migliorata.

L’esame bioptico dopo 8.5 mesi dalla terapia genica ha mostrato che i criceti neonati presentavano cuori completamente normali.
Miglioramenti strutturali, seppure non completi, sono stati, invece, riscontrati nei criceti adulti.

Al contrario, i criceti non trattati presentavano gravi anomalie strutturali e tessutali cardiache, oltre ai sintomi secondari di insufficienza cardiaca, come problemi epatici, rigonfiamento polmonare ed un grave accumulo di liquidi a livello toracico e nelle cavità peritoneali.

Ancora più significativo è apparso il prolungamento della durata della vita tra i criceti trattati rispetto a quelli non trattati.
Tutti gli animali non trattati sono morti di insufficienza cardiaca o altre complicanze associate alla distrofia muscolare entro la 37.a settimana, mentre tutti i criceti che hanno ricevuto AAV-8 sono sopravvissuti oltre la durata dello studio di 48 settimane.

Gli Autori, tuttavia, invitano alla cautela, perché gli studi clinici sull’uomo devono affrontare diversi problemi.
Affinché il trattamento sia efficace, è necessario somministrare grandi quantità del virus in modo da raggiungere tutte le cellule muscolari.
Il 30-40% della popolazione ha anticorpi contro i virus AAV umani; questo potrebbe comportare una riduzione dell’efficacia della terapia genica per l’attivazione del sistema immunitario dell’ospite. ( Xagena2005 )

Fonte: University of Pittsburgh, 2005

Cardio2005


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