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L’impiego dei glucocorticoidi orali sembra essere associato ad un aumento del rischio di insufficienza cardiaca


Uno studio, coordinato dal Department of Pharmacoepidemiology and Pharmacotherapy dell’Utrecht Institute for Pharmaceutical Sciences, ha valutato se l’impiego dei glucocorticoidi orali fosse associato a morbidità cardiovascolare e cerebrovascolare.

Sono stati identificati 50.656 pazienti, di età superiore ai 50 anni, con almeno una prescrizione di glucocorticoidi per os o non-sistemici.
I pazienti erano affetti da cardiopatia ischemica, ictus ischemico o attacchi ischemici transitori ( TIA ), o scompenso cardiaco.

E’ stata osservata una significativa associazione tra gli utilizzatori di glucocorticoidi orali ed outcome cardiovascolare o cerebrovascolare ( OR aggiustato: 1,25 ).

L’associazione era più forte per coloro che facevano uso corrente di glucocorticoidi orali rispetto a coloro che li avevano impiegati nel recente passato o nel passato.

Tra gli utilizzatori correnti, l’odds ratio più alto è stato osservato nel gruppo che assumeva i dosaggi giornalieri più alti.

L’impiego corrente di glucocorticoidi per os era correlato ad un aumentato rischio di insufficienza cardiaca ( OR aggiustato: 2,66 ).

Inoltre l’assunzione corrente di glucocorticoidi è risultata associata ad un aumento, seppur più piccolo, del rischio di cardiopatia ischemica ( OR: 1,20 ).

Dallo studio è emerso che l’assunzione di glucocorticoidi orali rappresenta un fattore di rischio per l’insufficienza cardiaca.

Gli Autori precisano che lo studio è osservazionale e le conclusioni dovrebbero essere confermate da studi controllati e randomizzati. ( Xagena2004 )


Souverein PC et al, Heart, 2004; 90: 859-865


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