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Microalbuminuria, un predittore di prognosi sfavorevole a 3 anni nei pazienti non-diabetici con infarto miocardico acuto


Ricercatori greci hanno valutato il significato della microalbuminuria come un indice prognostico a 3 anni in 175 pazienti non-diabetici con infarto miocardico acuto.

L’end point dello studio era rappresentato dalla morte cardiaca o dalla riospedalizzazione per un evento coronarico acuto.

Nel corso del periodo osservazionale, il 24% dei pazienti ha sviluppato un nuovo evento cardiaco.

La prognosi non-favorevole è risultata associata a microalbuminuria ed l’angina post infarto, all’età avanzata, alla grave aterosclerosi ( alto Gensini score ), alla frazione d’eiezione inferiore al 50%, alla storia di bypass ed ad un precoce intervento conservativo.

L’analisi di Cox ha mostrato che la microalbuminuria era un predittore indipendente di prognosi non-favorevole a 3 anni, con un rischio relativo di un evento cardiaco compreso tra 2,1 e 4,3.

Nei pazienti non-diabetici con infarto miocardico acuto, la microalbuminuria è un forte ed indipendente predittore di un evento cardiaco avverso nell’arco di 3 anni.( Xagena2005 )

Koulouris S et al, Am Heart J 2005; 149: 840-845

Cardio2005


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