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Una lieve insufficienza renale aumenta il rischio di morte dopo rivascolarizzazione


I Ricercatori del Bypass Angioplasty Revascularization Investigation (BARI) hanno esaminato l’outcome di 3.608 pazienti con malattia coronarica multivasale, arruolati nello studio BARI.
Di questi, 2091 erano stati sottoposti a PTCA (percutaneous transluminal coronary angioplasty) e 1.517 a CABG (coronary artery graft).
Sessantasei pazienti presentavano una lieve insufficienza renale cronica, definita come livelli di creatinina prima dell’intervento maggiori di 1,5 mg/dL.
I pazienti con insufficienza renale erano più anziani ed avevano più comorbidità (diabete, ipertensione).
Tra i pazienti sottoposti a PTCA, i pazienti con insufficienza renale cronica avevano una maggiore incidenza di morte ospedaliera e di shock cardiogeno.
Inoltre questi pazienti presentavano un maggior rischio di angina a 5 anni e una più alta incidenza di ricoveri per cause cardiache ed un più breve intervallo di tempo tra l’iniziale rivascolarizzazione ed il successivo intervento di bypass.
A 7 anni, i pazienti con insufficienza renale cronica presentavano un più alto rischio di morte per tutte le cause (RR = 2,2) e per cause cardiache (RR = 2,8).

Szczech LA et al, Circulation 2002; 105: 2253-2258
( Xagena2002 )


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