Aggiornamenti in Cardiologia
Aggiornamento in Medicina
I pazienti con sindrome coronarica acuta che al momento dell’ospedalizzazione presentano elevate concentrazioni del peptide natriuretico di tipo B ( BNP ) sono associati a mortalità nel lungo periodo.
I Ricercatori dello studio A to Z hanno valutato se le concentrazioni di BNP prima e dopo la dimissione ospedaliera per sindrome coronarica acuta fossero associate ad eventi clinici.
Lo studio, prospettico, osservazionale, ha riguardato 4497 pazienti con sindrome coronarica acuta senza e con sopraslivellamento ST, arruolati nella fase Z dello studio A to Z.
L’end point primario era rappresentato da morte per ogni causa o nuova insorgenza di insufficienza cardiaca congestizia fino a 2 anni.
Erano disponibili i livelli di BNP di 4.266 pazienti al momento dell’ingresso nello studio, di 3.618 pazienti a 4 mesi, e di 2.966 pazienti a 12 mesi.
Durante il periodo di follow-up, 230 pazienti sono morti e ci sono stati 163 nuovi casi di insufficienza cardiaca cronica.
Gli elevati livelli di BNP ( > 80pg/ml ) sono risultati associati a morte o a nuova insufficienza cardiaca, sia al momento dell’ingresso nello studio ( 21% versus 7%; hazard ratio aggiustato, HR = 2.5 ) che a 4 mesi ( 19% versus 4%; HR aggiustato = 3.9 ) e a 12 mesi ( 11% versus 1%; HR aggiustato = 4.7 ).
I pazienti con elevati livelli di BNP all’ingresso dello studio e con livelli BNP più bassi di 80pg/ml a 4 mesi tendevano ad avere solo modesti aumenti del rischio ( HR = 1.7 ) rispetto ai pazienti con livelli di BNP più bassi di 80pg/ml nelle due misurazioni.
La determinazione seriale dei livelli di BNP dopo la sindrome coronarica acuta è in grado di predire il rischio di morte o di nuova insufficienza cardiaca cronica. ( Xagena2005 )
Morrow DA et al, JAMA 2005; 294: 2866-2871
Cardio2005