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Aggiornamento in Medicina
Lo stress da lavoro cumulativo è un fattore di rischio per la malattia coronarica, soprattutto tra i più giovani.
Quasi il 32% dell’effetto dello stress lavorativo sulla malattia coronarica può essere spiegato dai comportamenti poco salutari ( ridotta attività fisica e dieta povera, in particolare ) e dalla sindrome metabolica.
L’associazione tra lo stress da lavoro e la coronaropatia è risultato più forte tra gli impiegati di età inferiore ai 50 anni.
Lo studio INTERHEART, che ha coinvolto 11.119 pazienti con un primo infarto miocardico e 13.648 controlli, ha trovato che lo stress permanente sul lavoro era associato ad un rischo di infarto miocardico 2 volte maggiore, rispetto a quello senza stress lavorativo.
Ci sono relativamente pochi studi che hanno dimostrato associazioni tra stress da lavoro e comportamenti non salutari.
Lo stress da lavoro è associato al fumo e all’esercizio fisico, mentre l’assunzione di cibi ad alto contenuto di grassi aumenta sotto condizioni stressanti.
Una precedente analisi cross-sezionale dello studio Whitehall II ha mostrato che un basso controllo sul lavoro è associato ad una scarsa funzione autonomica e ad attivazione neuroendocrina durante la giornata lavorativa.
Analisi longitudinali dello studio hanno mostrato che lo stress da lavoro è correlato alla malattia coronarica, la sindrome metabolica, e predice il guadagno di peso e l’obesità.
Lo studio compiuto dai Ricercatori dell’University College London in Gran Bretagna ha mostrato un’associazione lineare tra stress da lavoro e gli eventi coronarici, i componenti della sindrome metabolica, e la più bassa variabilità cardiaca.
Quasi il 16% dell’effetto dello stress da lavoro sulla malattia coronarica può essere spiegato dall’effetto dello stress lavorativo sulla sindrome metabolica.
Lo stress da lavoro può direttamente influenzare i meccanismi dello stress neuroendocrino indipendentemente dai comportamenti salutari.
Sono possibili anche effetti diretti dello stress. Lo stress lavorativo esalta i meccanismi simpatetici, che possono portare ad instabilità elettrica cardiaca. ( Xagena2008 )
Fonte: European Heart Journal, 2008
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