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Deformazione degli stent Element e Omega


Alcuni ricercatori hanno espresso preoccupazione riguardo alla possibile compressione longitudinale dello stent, osservata più frequentemente con specifiche tipologie di stent, in particolare Element e Omega, approvati in Europa, e Ion approvato negli Stati Uniti.

In un case report, la deformazione e l’accorciamento di uno stent Ion sembravano essere connessi a un successivo infarto miocardico dopo occlusione dello stent, come riportato da un gruppo di ricercatori della Wayne State University di Detroit ( Stati Uniti ).

La questione della compressione dello stent appare essere un evento raro e interesserebbe i casi più complessi; tuttavia sarebbe necessario uno studio per verificarne l’incidenza.

Nel case report presentato dai ricercatori della Wayne State University, un uomo di 65 anni che aveva necessità di stent nell’arteria coronaria destra, ha ricevuto uno stent medicato Taxus Ion. A causa della tortuosità e della calcificazione l’avanzamento dello stent è risultato difficoltoso, e sono stati necessari due tentativi per l’impianto del dispositivo.
Un angiogramma ha mostrato che entrambe le porzioni prossimali e distali dello stent sembravano essere deformate e accorciate.
Cinque giorni dopo l'intervento, il paziente è tornato al Pronto Soccorso con dolore toracico, e gli è stato diagnosticato un infarto del miocardio.
L'arteria coronaria destra era completamente occlusa di fronte allo stent. I medici hanno concluso che la trombosi dello stent era probabilmente dovuta alla deformazione dello stent e a un posizionamento non-ottimale.
L’infarto miocardico è stato trattato farmacologicamente.

Uno studio, pubblicato su EuroIntervention, ha mostrato che la famiglia di stent Element può accorciarsi fino al 46% sotto la forza esercitata da un cardiologo per far avanzare un palloncino o un dispositivo ad ultrasuoni nell'arteria.

Nel database MAUDE ( Manufacturer and User Facility Device Experience ) nel periodo 2009-2011, sono stati segnalati 358 casi con Element; di questi 288 sono stati descritti per l'analisi. Il 14.9% ha riportato un cambiamento nella lunghezza dello stent, l'8% ha riportato danni dello stent da impedimento, e il 2.1% da posizionamento non-ottimale; tutti sembravano descrivere un problema relativo alla forza longitudinale degli stent Taxus Element e Omega. ( Xagena2011 )

Fonte: Journal of Interventional Cardiology e EuroIntervention, 2011



Cardio2011



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