Aggiornamenti in Cardiologia
Aggiornamento in Medicina
La cessazione del fumo è un elemento chiave della prevenzione secondaria della malattia cardiovascolare.
La Vareniclina ( Chantix; in Italia: Champix ), un agonista parziale del recettore nicotinico alfa4beta2, è efficace nella cessazione del fumo in fumatori sani, ma la sua efficacia e sicurezza nei fumatori con malattia cardiovascolare non sono note.
Uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio-cieco, placebo-controllato, ha confrontato l'efficacia e la sicurezza di Vareniclina versus placebo per la cessazione del fumo in 714 fumatori con malattia cardiovascolare stabile.
I partecipanti hanno ricevuto Vareniclina ( 1 mg, 2 volte al giorno ) oppure placebo, assieme a counseling per la cessazione del fumo per 12 settimane.
Il periodo osservazionale ha avuto la durata di 52 settimane.
L'endpoint primario era il tasso di astinenza continua confermata dal monossido di carbonio per le settimana da 9 a 12 ( le ultime 4 settimane di trattamento ).
Il tasso di astinenza continua è risultato più alto per Vareniclina che per placebo nelle settimane da 9 a 12 ( 47.0% versus 13.9%; odds ratio, OR=6.11 ) e nelle settimane da 9 a 52 ( 19.2% versus 7.2%; OR=3.14 ).
I gruppi Vareniclina e placebo non hanno mostrato differenze significative in mortalità cardiovascolare ( 0.3% versus 0.6%; differenza, -0.3% ), mortalità per tutte le cause ( 0.6% versus 1.4%; differenza, -0.8% ), eventi cardiovascolari ( 7.1% versus 5.7%; differenza, 1.4% ) o eventi avversi gravi ( 6.5% e 6.0%; differenza, 0.5% ).
Come risultato degli eventi avversi, il 9.6% dei soggetti del gruppo Vareniclina e il 4.3% di quelli del gruppo placebo hanno interrotto lo studio.
In conclusione, la Vareniclina è efficace per la cessazione del fumo in fumatori con malattia cardiovascolare.
Il farmaco è risultato ben tollerato e non ha aumentato gli eventi cardiovascolari o la mortalità; tuttavia, la dimensione e la durata dello studio limitano le conclusioni definitive relative alla sicurezza. ( Xagena2010 )
Rigotti NA et al, Circulation 2010; 121: 221-229
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