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Vitalità miocardica e sopravvivenza nella disfunzione ventricolare sinistra ischemica


La valutazione della vitalità miocardica è stata utilizzata per identificare pazienti con malattia coronarica e disfunzione ventricolare sinistra nei quali il bypass aorto-coronarico avrebbe portato benefici di sopravvivenza; tuttavia l’efficacia di questo approccio è incerta.

In un sottostudio su pazienti con coronaropatia e disfunzione ventricolare sinistra arruolati in uno studio randomizzato di terapia medica con o senza bypass aorto-coronarico, sono state utilizzate SPECT ( tomografia computerizzata a emissione di singolo fotone ), ecocardiografia con Dobutamina entrambe per valutare la vitalità miocardica sulla base di soglie pre-specificate.

Tra i 1212 pazienti arruolati nello studio, 601 sono stati sottoposti a valutazione della vitalità miocardica e, di questi, 298 sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere terapia medica più bypass aorto-coronarico e 303 solo terapia medica.

In totale, 178 pazienti su 487 con miocardio vitale ( 37% ) e 58 su 114 senza miocardio vitale ( 51% ) sono deceduti ( hazard ratio per il decesso tra pazienti con miocardio vitale, HR=0.64; P=0.003 ).

Tuttavia, dopo aggiustamento per altre variabili basali, questa associazione con la mortalità non è risultata significativa ( P=0.21 ).

Non sono state osservate interazioni significative tra status di vitalità e trattamento di assegnazione per quanto riguarda la mortalità ( P=0.53 ).

In conclusione, la presenza di miocardio vitale è risultata associata a una maggiore probabilità di sopravvivenza in pazienti con malattia coronarica e disfunzione ventricolare sinistra, ma la relazione si è rivelata non-significativa dopo aggiustamento per altre variabili basali.
La valutazione della vitalità miocardica non ha permesso di identificare pazienti con un beneficio differenziale da bypass aorto-coronarico rispetto alla sola terapia medica. ( Xagena2011 )

Bonow RO et al, N Engl J Med 2011; 364: 1617-1625


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